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Baldur's Gate: Battle and Peace - by whitemushroom & Lisaralin

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Comments

  • PibaroPibaro Member, Translator (NDA) Posts: 2,989


    Una calorosa stretta di mano a chi riconosce la citazione del titolo (e no, non vale cercare su Google). Alla prossima!

    Il secondo disco solista di Sting :)
    No, non ho googolato; Sting e i Police sono stati per anni indubbiamente i miei preferiti!!!
    Ho visto almeno 5 concerti di Sting.
    whitemushroom
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    Grande @Pibaro per aver indovinato! Scusate l'assenza, ma è stato un periodo davvero no da cui ancora non sono riuscita a riprendermi. Vi risaluto con questa fanfic dedicata ad uno dei miei personaggi preferiti, spero che piaccia e che stimoli anche gli altri a produrre delle storie per portare avanti il nostro affetto per questo videogioco straordinario.

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    image

    Personaggio: Gorion
    Genere: Introspettivo, Missing Moments, Malinconico.
    Rating: Giallo
    Avvertimenti: contiene informazioni ricavate da ToB. Appena ho visto la scenetta in questione non ho saputo resistere di scrivere qualche cosa sull'argomento.


    Melodies of life

    “Alianna!”
    Come siamo giunti a questo? Come ho lasciato che accadesse?
    “Alianna, ti supplico, fermati!”
    Mi guarda, meravigliosa mentre le fiamme divorano il tempio. I suoi occhi azzurri adesso riflettono il potere del fuoco, e quando una colonna crolla proprio alle sue spalle non accenna a muoversi, in piedi davanti all’altare su cui spicca il grande teschio d’oro. La ferita alla gamba inizia a pulsare. Fino a qualche attimo prima nelle mie orecchie c’era il fragore della battaglia, degli incantesimi lanciati contro le sacerdotesse nella speranza di fermare il loro piano, la voce di Dermin Courtierdale che sprona tutti a non arrendersi in nome dell’Equilibrio… ma adesso c’è soltanto silenzio. Ed il pianto di un neonato.
    “Che sapore ha la verità, Gorion? Cosa credi di ottenere adesso da me?” sorride, mentre il crepitio delle fiamme diventa un odioso sottofondo alla sua voce. Vorrei cancellare quelle parole, vorrei che il tempo si fermasse. O anzi, che tornasse indietro, che la clessidra si voltasse per restituirmi tutti quei momenti felici che il sogghigno del teschio sembra rubare dal mio petto mentre una lama brilla tra le sue mani. “I tuoi amici che arpeggiano sono arrivati troppo tardi. Tu sei arrivato troppo tardi! Pensi davvero di fermarmi in quelle condizioni?”
    La coscia mi brucia, ma so benissimo che non si sta riferendo a quella. Non ci separano che una manciata di passi, ma non riuscirei a colmare quella distanza nemmeno se le mie gambe fossero quelle di un gigante del fuoco. Un passo causerebbe la rovina di entrambi.
    Il bambino piange, disteso sull’altare. Ed i granelli della clessidra continuano a scendere. “Alianna, quello che stai facendo è una follia! Non puoi farlo davvero, è tuo figlio!”
    “Appunto”.
    Non è lei.
    Non può essere lei.
    Non può appartenere a lei questa voce, la stessa che mi sussurrava …
    “Nessun sacrificio sarà più grande. Il potere di Bhaal scorre nelle vene di questo bambino, e sarò io la prima ad offrirlo al nostro signore. Lui tornerà, unico e divino, e diventerò la sua prima sacerdotessa! Amelyssan scomparirà dai suoi favori una volta per tutte!”
    “SMETTILA!” grido, e la cenere dell’aria mi graffia fin nella gola. “COME PUOI PARLARE IN QUESTO MODO? COME PUOI DISTRUGGERE LA VITA CHE TI E’ PIU CARA AL MONDO? RISPONDIMI, ALIANNA!”
    “Questa è la via di Bhaal. La morte dell’amore”.
    Forse l’amore è morto davvero.
    Ma credevo potesse vivere in eterno. Credevo che potesse vivere in quel bambino meraviglioso, che ho aiutato personalmente a far uscire dal ventre della madre e che mi ha stretto il dito nella sua minuscola mano. Credevo che potesse vivere nel sorriso di quella strana sacerdotessa dai capelli biondi conosciuta per caso in una notte d’estate, quando le stelle sussurravano le melodie della vita. Credevo di poter creare qualcosa di unico per quell’amore, delle mura per crescerlo, dei libri per coltivarlo, avevo lasciato che la clessidra del mio cuore girasse in avanti, sempre in avanti.
    Anche adesso gira in avanti. Le mie dita reagiscono prima ancora degli occhi. I Dardi Incantati lasciano la mano e saettano oltre lo spazio, oltre noi. Quattro la colpiscono al petto, cogliendola di sorpresa; uno raggiunge la mano che stava per piantare il coltello del corpo del bambino, e l’arma cade a terra con il suo clangore metallico. Il corpo di lei lo segue.
    Salgo i gradini incurante del dolore. Vorrei voltarmi da un’altra parte, fingere che la clessidra non stia girando per me, ma i miei occhi si poggiano sul suo viso su cui è dipinta un’espressione di odio che nemmeno lo fiamme potranno più cancellare. È ancora bellissima.
    E il bambino piange. Non smette.
    Forse non smetterà mai.
    Il suo corpo è circondato da un’elaborata serie di rune tracciate col sangue sull’altare, ma il rito non è stato completato ed il teschio d’oro è freddo, come se il suo sguardo ormai sia volto altrove. Dermin sostiene che i figli di Bhaal dovrebbero comunque essere sterminati tutti, perché sono una minaccia per l’Equilibrio; le profezie di Alaundo non hanno mai sbagliato.
    Non ha tutti i torti, e lo so.
    Ma la creatura stringe di nuovo la mano intorno al mio dito ed abbozza un sorriso con le sue minuscole labbra, ed in fondo … chissene importa dell’Equilibrio!

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    Su Gorion avevo due fanfic in mente, entrambe comunque ambientate durante la distruzione del tempio delle sacerdotesse di Bhaal per mano degli Arpisti. Ho scelto questa perché è stata la prima a venirmi in mente e perché volevo parlare dei sentimenti di Gorion (che in ToB non vengono nominati, ma se ne accenna in BG 1 e volevo creare un ponte tra le due versioni), ma anche la seconda mi ha stuzzicata fino all'ultimo; forse quando avrò finito tutta la lista la scriverò, oppure cercherò di riciclarla per un altro personaggio.
    Ovviamente anche questo titolo è una citazione. Un po' tirata per le orecchie, ma mi è sempre sembrato un titolo meraviglioso e da qualche parte volevo inserirlo; pensavo a qualche bardo, ma mi sembrava sprecato per Eldoth.
    L'immagine del capitolo non è originale della serie ma è tratta da una fanart.

    Ah, prometto solennemente che la prossima storia sarà un po' più allegra, mi rendo conto di aver scritto solo mattonate!
    PibaroLisaralinSpaceInvaderIvanhoe
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Ma scusate care autrici, queste bellissime "storie" flash si possono pubblicare on-line? Io ho un piccolo blog/sito dedicato a BG ed avrei piacere di inserile in una sezione apposita, le trovo proprio sfiziose e sicuramente sarebbero dei contenuti di pregio, soprattutto per la cura con cui sono scritte!
    Pibarowhitemushroom
  • LisaralinLisaralin Member, Translator (NDA) Posts: 258
    Davvero? A me personalmente farebbe solo che piacere contribuire all'arricchimento di un sito su BG :D
    Per quanto mi riguarda certo che puoi inserirle! Anzi, sono contenta che piacciano! (e ovviamente voglio il link al sito :P)
    BlackLinx
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    Beh, non so che dire, sono davvero felicissima di questa richiesta! Personalmente sì, fai pure, passaci il link al sito e se ti piacciono ben venga, che un po' di pubblicità non ci dispiace affatto! Siamo sempre del parere che il fandom su BG meriti di essere più rimpolpato!
    BlackLinx
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Ottimo allora! I racconti sono dei piccoli capolavori a mio modo di vedere; poi bg è un po' carente in letteratura propria e quindi il vostro lavoro è sicuramente gradito! Vi farò vedere la nuova sezione del sito in anteprima entro la fine del week end, poi vi chiederò come migliorarla! Grazie!
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    Perfetto, allora posta pure qui!
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Eccomi. Stamattina ho prodotto. In pratica non ho fatto altro che copiare e "taggare", però la soluzione che ho individuato è perfetta, imo, per le fanfic: un blog! I racconti saranno pubblicati attraverso una pagina di blog nel sito e la pagina mi ha permesso di catalogare le storie per categorie come nome personaggio, autrice, episodio di BG (I o II). Ho mantenuto come data di pubblicazione quella del post sul forum. Sono arrivato ad Anomen compreso.
    Inoltre alcuni ritratti li ho cambiati rispetto a quelli qui presenti, quelli "classici" per intenderci.
    Ho inserito una breve "definizione" di fanfiction nella colonna deputata agli autori del blog e credo che la struttura sia apposto.
    Sulle autrici ho messo solo il nome, inserirei volentieri due righe che spieghino come vi siete avvicinate alla fanfic o qualcosa in merito all'argomento!
    L'indirizzo è http://www.blacklinx.net/fanfiction.html, attualmente i contenuti sono stati pubblicati ma la pagina non è collegata da nessun menu del sito (quindi è ancora nascosta). Una volta che partiamo metterò un link nel menu "Blog" principale. Dubbi, miglioramenti, suggerimenti, complimenti? Un sentito ringraziamento alle autrici!
    Lisaralinwhitemushroom
  • LisaralinLisaralin Member, Translator (NDA) Posts: 258
    Intanto complimenti per il sito, ha una grafica molto carina, poi mi piacciono molto le varie citazioni che si trovano in basso cambiando pagina :)
    Per quanto riguarda la pagina delle fanfic, trovo davvero un'ottima idea riportare al lato la descrizione del termine, che non tutti potrebbero conoscere. E adoro l'immagine di Snoopy scrittore in alto! In generale non ho proposte particolari per quanto riguarda impaginazione e tutto, penso che in effetti la soluzione del blog sia la migliore, anche perché consente di usare i tag che rendono più facile la ricerca delle fanfic secondo vari criteri.
    Per la descrizione delle autrici, magari provo a preparare qualcosa per la mia tra oggi e domani, ci penso un attimo e poi posto qui.
    Grazie davvero per il bel lavoro!! :) Fa un bell'effetto vederle tutte impaginate così!
    BlackLinx
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Ottimo! L'immagine di intestazione la rifinisco meglio tra oggi e domani, penso che metterò la testa del drago "sopra" la vignetta di Snoopy "scrittore" per un effetto migliore. Grazie per i complimenti! Sempre tra oggi e domani copierò altre fanfic del forum, poi quando renderò visibile la pagina metterò l'articolo sul blog principale di presentazione. Ovviamente il blog è a disposizione se ci sono altri contenuti da pubblicare!!!
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    Un ringraziamento speciale anche da parte mia, trovo che l'impaginazione di questa pagina sia bella, piacevole e scorrevole, che sia di facile lettura a tutti e che permetta di ritrovare le storie senza andarsi ad impelagare la tante parti. Personalmente io sono per i portraits storici e non questi nuovi / modificati, perché in fondo sono quelli che ho imparato ad amare e con quelli identifico i personaggi, però de gustibus. Anche io se preferisci ti preparerò qualcosa sul mio profilo, anche se non ti aspettare nulla di eccezionale!
    BlackLinx
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Bene così, allora aspetto un paio di righe sulle autrici, grazie ancora! Asd
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    voilà, io ho finito: http://www.blacklinx.net/fanfiction.html sono aggiornato ad Imoen, care autrici la sezione è venuta molto bene. Ho cambiato alcuni ritratti, sugli ultimi mi sono "tenuto" (su Gorion c'era anche l'opzione con i libri della biblioteca alle spalle mmmm). Non appena avremo un paio di righe su whitemushroom & Lisaralin direi che si può rendere pubblico mettendo il link sul menu e la notizia sul blog... secondo me qui ci viene bene anche un ebook mumble mumble mumble....
    whitemushroom
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    Ok, vediamo cosa riesco a scrivere:

    Salve a tutti, sono whitemushroom. Tenterò di essere sintetica, ma non è esattamente la mia dote principale. Sono un tipo piuttosto taciturno, con molte più idee e sogni nella testa di quante riesca oggettivamente a scriverne. Buttare giù delle fanfiction mi aiuta a esprimere me stessa ed a rilassarmi: non credo mi riesca divinamente, però mi piace. Si dice che ciascuno di noi abbia dentro un universo, e scrivere sia il modo migliore per farlo uscire fuori. Nel mio caso più che un universo c'è un Maelstorm, ma non si può avere tutto dalla vita.
    Oltre a scrivere mi piace leggere romanzi e manga, ma anche disegnare -non mi riesce gran che bene, quindi da un po' di tempo ho messo da parte le matite ed il mondo ha tirato un respiro di sollievo- ma in generale adoro tutto ciò che non comporti lavorare, studiare e faticare. Nella vita reale faccio la dentista, ma se potessi campare con i miei sogni e ciò che scrivo sarei la persona più felice del mondo -e sì, magari il vostro dentista di (s)fiducia sotto il camice ha un cuore che batte quando sente nominare Baldur's Gate e non solo quando vi estrae i denti- ma purtroppo ciò è impossibile.
    Con Lisaralin formo un bellissimo due scrittorio e non (cavoli, sono 26 anni che ci conosciamo, dovremmo festeggiare le nostre nozze d'argento) che spero continui per sempre! Di solito duettiamo in fanfiction crossover molto più lunghe e di ampio respiro, ma di recente abbiamo scoperto quanto sia divertente cimentarsi in storie brevi dedicate a singoli personaggi.
    Se dovessi fare la lista di tutto ciò che amo occuperei tutto lo spazio concessomi da BlackLinx e dilagherei anche in quello destinato a Lisaralin, quindi direi di darci un taglio.
    Per tutti coloro che hanno avuto la bontà di leggere questo trafiletto, chiedo gentilmente di adocchiare le nostre fanfiction e se possibile lasciarci un commento, anche se negativo: non tanto per chissà quale motivo, ma per fomentare il mio Ego smisurato! XD XD
    Poiché suppongo che non vi interessi particolarmente sapere il mio segno zodiacale, i miei animali domestici, la mia famiglia ed i miei gusti musicali penso che con questo è tutto, passo e chiudo.
    Un salutone a tutti,

    whitemushroom, white per risparmiare sui caratteri e sul fiato
    SpaceInvader
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Risparmiare caratteri eh? Asd
  • LisaralinLisaralin Member, Translator (NDA) Posts: 258
    Io me la cavo con meno caratteri, soprattutto a causa della mia pigrizia XD
    Ecco qua la mia piccola presentazione e scusa per il ritardo @Blacklinx !

    Amante dei cieli azzurri e delle dormite sui prati, ottimista di natura, scrivo per passione e per dare vita alle immagini della mia fantasia (che restano sempre e comunque più belle della loro trasposizione su carta, ma pazienza!).
    La mia scintilla creativa brilla più intensa se alimentata dalla fiamma di una scintilla gemella: creare una storia per me significa soprattutto condividere, costruire qualcosa insieme e avere un progetto comune. Oltre ad essere divertente è anche un ottimo modo per cementare un'amicizia!
    Di recente ho anche cominciato a inventare non solo fanfiction ma personaggi e mondi totalmente miei, ma questa è un'altra storia, o forse lo sarà un giorno...

    Spero sia sufficiente :)
    BlackLinx
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    Ottimo! Aggiorno il fanblog e pubblico!!! Ci risentiamo la prossima settimana, questo week-end fermo gioco e lavori: devo portare il piccolo Blacklinx nel suo primo viaggio in treno, anche questa sarà um'avventura! Grazie a tutte :-P
  • LisaralinLisaralin Member, Translator (NDA) Posts: 258
    "Inizia sempre tutto con un treno" :)
    Buon viaggio e buona avventura, e grazie per il lavoro che hai fatto!
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    A presto, ci sentiamo la prossima settimana!
  • BlackLinxBlackLinx Member Posts: 668
    E se nel gruppo ci sarà jaheira... Non è dato saperlo... :-)
    whitemushroom
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    edited April 2014
    Mi è venuta un'idea su Coran. Pensavo sarebbe stato impossibile, ma ce l'ho fatta.

    image

    Personaggio: Coran
    Genere: Comico, Introspettivo, Missing Moments.
    Rating: Giallo virante sull'arancione.
    Avvertimenti: nessuna, a parte aver sforato il limite delle parole oltre ogni decenza


    Overwolf

    Ascolto il suo respiro con attenzione, tuffandomi nel buio della stanza di questa squallida locanda di Waterdeep. Il suo corpo nudo è stretto al mio, nascosto sotto le lenzuola ruvide e ancora impregnate del nostro odore; mi muovo leggermente tra una piega e l’altra mentre il fiato di Lanfear è sempre più profondo e sta guidando la sua padrona verso sogni di miele, danze e piacere. E di me, chissà.
    Scivolo giù dal letto e mi rivesto senza fare alcun rumore: alcuni pensano che sia soltanto la mia natura elfica a rendermi così silenzioso, ma evidentemente non sanno che nel tipo di vita che pratico io quello che conta di più è l’esperienza. Le donne hanno un odioso sesto senso quando si tratta di gente che si muove accanto al loro letto.
    La nottata non è stata delle migliori, ma devo ammettere che da quando ho conosciuto leitutte le altre donne sono troppo alte o troppo basse, troppo grasse o troppo piatte, ed i modi bruschi e l’alito impregnato di birra rendono Lanfear un’amante mediocre, una distrazione in cui immergersi solo perché ha qualcosa di molto, molto interessante e non è ciò che nasconde tra le gambe.
    La sua sacca è lì, per terra, proprio accanto al corpo addormentato. Trattengo il fiato e mi accuccio sulle assi di legno, controllo una terza volta il suo respiro e poi la mia mano scivola nel contenitore di cuoio fino a sentire la rassicurante forma di un sacchetto pieno zeppo di monete d’oro avvolto con cura in un involucro di stracci per non far sfuggire nemmeno un tintinnio.
    Un’idea degna di me, lo ammetto.
    Quante ce ne saranno? Cento? Duecento? Sicuramente abbastanza per comprare quella bella collana d’oro che starebbe benissimo sul collo di …
    “Chi è Safana, tesoro?”
    Qualcosa mi stringe il polso, ed il sacco con il suo prezioso contenuto rotola a terra in barba alla segretezza. D’istinto estraggo il pugnale con la mano libera e affondo in avanti, ma un dolore mi sale lungo l’altro braccio e perdo la presa sull’arma rovinando a terra. Cerco di sollevarmi, ma come risultato vengo scaraventato a terra con l’orripilante certezza che ciò che sta stringendo il mio polso come una morsa è la mano di Lanfear. Un barbaro mezz’orco sarebbe più delicato. “Credevo fossi innamorato di me, Coran”.
    “Ehm … come dire …” quello era il momento di una bella battuta. O di una qualche frase intelligente che mettesse in crisi la donna. O di una scusa plausibile. Ne aveva inventate più di quante sapesse contare, ma mai in situazioni così estreme come una stretta mortale e la sensazione che qualcosa stia andando per il verso storto. “Credo … che ci sia stato un malinteso, io …”
    “Non te lo ripeterò un’altra volta. Chi è questa Safana? E cosa ci fai con le mani nei miei soldi?
    Maledizione alla mia linguaccia. Aveva ragione quell’elfa Arpista quando mi disse che prima o poi mi avrebbe messo nei guai.
    Ed ovviamente, proprio quando mi serve, la mia linguaccia a bella posta decide di appiccicarsi sul pavimento della bocca e far uscire dalle mie labbra solo qualche suono inarticolato, che ovviamente non basta per trattenere la sua furia. Per un attimo ho come l’impressione che le unghie della sua mano stiano diventando più lunghe e taglienti.
    “Un vero peccato, amore mio. Se non posso averti tutto per me …”
    L’impressione si trasforma in un’atroce certezza, perché l’attimo dopo le sue ginocchia si piegano e la schiena massiccia –ma come poteva pensare che facessi sul serio con un corpo sgraziato come quello?- si arcua. China il viso verso di me, e se prima di questa nottata aveva ancora qualche lineamento umano questo sparisce per trasformarsi in un muso allungato che mi fa rimpiangere l’alito pieno di birra di cui mi ero lamentato fino a qualche istante prima. Anche perché quella che spunta dal retro delle sue gambe è palesemente una coda. “… potrei comunque impiegarti come spuntino …”
    Normalmente in queste situazioni mi chiedo per prima cosa quanto idromele io abbia ingerito ieri sera, ma per qualche strano motivo il dolore che adesso è salito fin sulla spalla mi suggerisce di non pensare a questi dettagli e di concentrarsi su cose più urgenti. Tipo portare tutti gli arti lontano da questa stanza nei prossimi trenta secondi. Continua a stringere, forse i suoi occhi gialli stanno pregustando come gustarsi il mio braccio una volta che l’avrà strappato dal resto del corpo; sono quasi a terra quando la mano libera incontra l’unica possibilità di salvezza.
    “Mettiamola così, Lanfear …” mormoro, sapendo che non avrò una seconda possibilità. “Non sei esattamente il mio tipo!”
    Le monete d’oro impattano proprio sul suo muso. Il licantropo manda un verso, impreparato alla mia reazione, e per sicurezza le scaglio di nuovo un altro po’ di quel ben di Helm proprio contro gli occhi. Ulula come se qualcuno le avesse pestato la coda, ed è il mio momento. La sua stretta si allenta il tempo necessario per scivolare da quella posizione, rialzarmi e gettarmi contro la finestra. “DETESTO LE DONNE PELOSE!”
    Atterro nel fango del vicolo in un’esplosione di pezzi di vetro. Ho fatto bene a scegliere una stanza al primo piano.
    Lanfear manda un verso così profondo che richiamerà tutte le guardie della città, e per il momento la cosa più importante è correre il più lontano possibile da quella pazza scatenata e cercare un modo per lasciare Waterdeep prima che riesca a mettersi sulle mie tracce. L’unica consolazione è che in tutta questa storia posso mettermi una mano in tasca e trovarla un po’ più piena di ieri mattina, perché non potevo mandare sprecato tutto quell’oro. Safana avrà la sua collana, ed io avrò … beh, avrò pur diritto alla mia ricompensa, no?

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    Mi sembrava carina l'idea di tirare fuori il personaggio di Lanfear!
    Post edited by whitemushroom on
    LisaralinPibaroMetallomanSpaceInvader
  • LisaralinLisaralin Member, Translator (NDA) Posts: 258
    Anche io ho avuto un'idea per un personaggio che credevo mi avrebbe messa in crisi:


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    Personaggio: Garrick
    Genere: introspettivo, missing moments
    Rating: verde
    Avvertenze: Sängerkrieg in tedesco vuol dire "gara dei cantori". Il termine è tratto dall'opera di Wagner Tannhäuser, incentrata appunto su una competizione tra poeti. L'idea per la storia mi è venuta da lì.


    Sängerkrieg

    Le ultime note della melodia di Eldoth si perdono in una raffica di applausi. Il bardo si inchina per ricevere l’ovazione del pubblico e lancia un bacio sulla punta delle dita a Skie, che batte le mani e sorride dal suo posto di giudice, dietro al bancone della taverna.
    Garrick detesta ammetterlo, ma il suo rivale è davvero bravo. È quasi impossibile seguire le sue dita mentre danzano leggere tra le corde del liuto, intessendo una corrente spumeggiante di musica che si avvolge in spire vivaci attorno alla sua voce calda e appassionata per dare vita a ballate di avventura, amore e battaglie. Persino lui è tentato di applaudire, da intenditore che sa riconoscere della buona musica quando la sente.
    “Ehi, fiorellino! È il tuo turno adesso!” La voce di Eldoth, così gradevole nel canto, è sempre carica di scherno quando si rivolge a lui. Garrick deglutisce, consapevole di avere gli sguardi di tutti puntati addosso.
    Pian piano il brusio nella sala comune si spegne di nuovo. Garrick armeggia con le corde della cetra, tenta di accordarle con le dita che tremano leggermente. Prende tempo. Da lontano, Skie gli sorride in segno di incoraggiamento.
    L’idea della gara è stata di Eldoth, ovviamente. Così come quella di disputarla in pubblico, e precisamente nella taverna più affollata di Baldur’s Gate. Garrick si è lasciato trascinare attratto dal premio in palio per il vincitore, un bacio di Skie, ma ora, seduto al centro della sala con la lingua incollata al palato e la gola secca, non è più tanto sicuro che sia stata una buona idea.
    Il silenzio si protrae, e il pubblico inizia ad agitarsi.
    “Che aspetti?” lo incita qualcuno.
    Garrick chiude gli occhi. Accarezza le corde per aiutarsi a trovare la concentrazione, pur non traendone alcun suono. Non conosce ballate emozionanti come quella cantata da Eldoth o, se le conosce, non gli vengono in mente. Per la verità al momento non gli viene in mente proprio nulla.
    Nulla tranne il sorriso di Skie, che emerge dal buio dietro le sue palpebre chiuse. Garrick si aggrappa a quell’immagine, tenendo gli occhi serrati per non farla fuggire via, e finalmente pizzica le corde traendone un primo, esitante accordo. Le prime note scaturiscono lievi e pure dalla cetra. Si impongono sul rumoreggiare dei presenti, che a poco a poco tace. Il pubblico è di nuovo tutto per lui.
    Garrick prende fiato, e si getta a capofitto nel vortice della musica.
    Improvvisa.
    Le note salgono e scendono, disegnano un’armonia morbida come il profilo delle colline di cui parla la sua canzone. Scorrono leggere come ruscelli, si sfilacciano nell’aria come brandelli di nuvole. La sua voce canta di giornate di sole, di cieli azzurri di primavera e prati bagnati di rugiada. Canta di quanto sia bello assopirsi nell’abbraccio del sole e lasciare le proprie preoccupazioni volare lontano insieme al vento.
    Qualcuno, forse Eldoth, ridacchia alle sue spalle. “Che canzone infantile!”
    Garrick non ci fa neanche caso. Continua a tenere gli occhi chiusi e si lascia guidare dalla musica. È la musica a condurre lui. Lui, il bardo, non la sta creando. La sta solo scoprendo, rivelandola nota dopo nota.
    Solo quando l’ultimo accordo risuona nella stanza e sente il pubblico applaudire si azzarda ad aprire gli occhi. E si ritrova davanti Skie, in piedi a pochi passi da lui. Ha gli occhi lucidi.
    “Hai… hai cantato di tutto quello che sognavo quando ero rinchiusa nel palazzo di mio padre” la voce della giovane trema per l’emozione: “Le cose belle che vedevo dalla mia finestra e non potevo raggiungere. La libertà… “ Garrick trattiene il fiato quando lei gli sfiora la guancia con il dorso della mano e avvicina le labbra alle sue. “Merita il premio chi sa vedere con occhi così puri la bellezza del mondo.”
    Mentre Skie lo bacia Garrick scorge dietro le sue spalle l’espressione furibonda di Eldoth, e si compiace dentro di sé.
    A sfuggire alla vendetta del rivale penserà dopo. Comunque vadano le cose, vale la pena rischiare la vita per un bacio di Skie.

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    whitemushroomPibaroMetallomanSpaceInvader
  • whitemushroomwhitemushroom Member Posts: 130
    edited April 2014
    Avevo varie idee su Sarevok, ma rivedendo meglio la sua biografia ho puntato su questa. Non è scritta nel migliore dei modi, ma più di così non riesco a fare.

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    image

    Personaggio: Sarevok Anchev
    Genere: Malinconico, Introspettivo, Missing Moments.
    Rating: Giallo
    Avvertimenti: il nome della madre adottiva di Sarevok è di mia invenzione.


    Son

    Un colpo. Un secondo colpo, poi un grido ed infine un ultimo colpo. Dovrei andarmene di qui, se Rieltar sapesse che sono entrato di nascosto nella sua ala privata della villa … ma le mie gambe sono come inchiodate, bloccate dalle grida disumane che sento oltre la massiccia porta di quercia che mi separa dal mostro.
    Poi la porta si apre, e per quanto sappia benissimo chi è la figura che ne sta uscendo mi accosto contro una parete, tuffandomi nelle ombre. Ma non posso ingannare Edya troppo a lungo.
    “Sarevok, che stai facendo qui? Non dovresti essere a letto?”
    Cerca di nascondere il pianto nella sua voce. Lo fa sempre quando si trova in mia presenza. Ma anche nella debole penombra del corridoio riesco a vedere la sua mano scivolare sul viso, quasi a coprire i segni che quel bastardo le lascia addosso. Ma io li vedo. Le sue esili spalle si stringono, perché sa che la sto guardando e questo non avrebbe mai voluto che accadesse; viene verso di me, e le nostre mani si trovano.

    “Perché non te ne vai via di qui?”
    Alla domanda Edya fa un sorriso triste e china la testa. I suoi capelli color rame sono bellissimi, e quando accende la candela accanto al mio letto risplendono di una luce meravigliosa che fa sparire anche quella che nasce dalla sua collana d’oro. Il suo viso scintilla per l’unguento che il chierico le ha portato, ma non riesce a celare i due lividi viola che sono sbocciati sotto il suo occhio destro e che lei prova nervosamente a nascondere passandoci davanti ora l’una, ora l’altra mano. Cerco di guardare altrove, so che le faccio del male, ma non ci riesco come vorrei. "È … complicato. Quando sarai più grande lo capirai, tesoro mio”.
    “Ma io sono già grande! Ho undici anni, ed il maestro Winski ha detto che non ha mai visto nessuno usare la spada bene come me! E continuo a non capire perché non te ne vai, Rieltar …”
    “Non Rieltar”. Mi corregge, e prova a sorridere mentre i suoi occhi piangono. “Padre”.
    No.
    Quello lì non è mio padre.
    Gli piace farsi chiamare così, questo lo so, gli piace sentire il suono di quella parola da me e contemplare il mio sguardo adorante mentre mi mostra le ricchezze della “nostra” famiglia e gli uomini che si uccidono semplicemente per un suo ordine o per raccogliere al volo le briciole che cadono dalla tavola del signore del Trono di Ferro. Gli piace ricordarmi su che gradino ha messo me, il piccolo orfano dalla forza straordinaria che senza di lui non sarebbe nulla, e quello adora ricordarmelo più di ogni altra cosa quando lo accompagno in carrozza per le strade di Baldur’s Gate e mi indica i bambini che chiedono l’elemosina. Una volta ha dato ordine di calpestarne uno sotto gli zoccoli del cavallo. Mi ha sorriso per tutto il pomeriggio.
    Edya mi rimbocca le coperte e fa scivolare una mano tra i miei capelli. Anche lei non è la mia vera madre. Ma la sua voce è così bella e le sue mani così gentili che ogni tanto me ne dimentico, soprattutto quando facciamo delle battute sulla barba del maestro Winski e su tutti quegli ambasciatori grassi e viscidi che visitano questa villa praticamente ogni giorno. Viene sempre a vedere i miei allenamenti, e dice che un giorno sarò il suo cavaliere, il più potente di tutti, più forte di qualsiasi paladino dell’Ordine del Cuore Radioso. Non ho mai capito perché abbia sposato Rieltar.
    “C’è una cosa che devi capire, Sarevok. Una cosa che anche i grandi sapienti spesso non riescono a cogliere” mormora, quasi in risposta ai miei pensieri. “Le donne fanno cose molto stupide quando sono innamorate” .
    Si solleva dal letto, e si accomoda le pieghe del vestito prima di chinarsi su di me. Le ho già detto una volta che ormai sono grande per queste cose, ma stasera il suo bacio sulla guancia mi fa stranamente piacere, anche se è umido delle sue lacrime. “… e poi se me ne andassi sarei costretta a lasciare qui la cosa più bella che gli dèi mi abbiano lasciato”.
    Ci sono tante cose che adesso vorrei dirle.
    “Non diventare come lui, Sarevok. Non diventarlo mai”.

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    LisaralinPibaroSpaceInvaderDavide
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    Altro giro altra corsa:

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    Personaggio: Yoshimo
    Genere: introspettivo, drammatico
    Rating: giallo
    Avvertenze: non ho saputo resistere e mi sono basata sulla prima "stesura" di BG2, poi eliminata dalla versione finale del gioco, in cui Yoshimo era il fratello di Tamoko e cercava vendetta per la sua morte. Nella storia sono presenti quindi alcuni elementi in contrasto con la versione definitiva della storia di Yoshimo nel gioco canonico. Anche stavolta il titolo si rifà a una canzone di Ayreon: siete autorizzati ad accusarmi di monotonia XD

    “But as I poise on the edge of life
    where time disappears
    I bow in fear
    to the charm of the seer.”

    (Ayreon, “The Charm of the Seer”)

    The charm of the seer

    Il Figlio di Bhaal urla di dolore, contorcendosi disperatamente tra le sbarre della gabbia mentre l’ennesima sfilza di dardi incantati gli trafigge il petto.
    “Interessante.” il mago sorride, osservando compiaciuto la sua vittima. Nell’oscurità del sotterraneo, i bagliori intermittenti degli incantesimi serpeggiano tra l’intrico di vene che gli deturpa il volto, rendendolo se possibile ancora più grottesco. “Hai molto potenziale inespresso.”
    Per un attimo il carnefice sembra fermarsi a riflettere, poi la tortura riprende. Un incantesimo dopo l’altro, fulmini, fuoco, ghiaccio in rapida successione, senza un attimo di respiro.
    Dal suo angolo nell’ombra, Yoshimo osserva in silenzio.
    Assapora ogni grido, ogni convulsione, ogni ferita inferta al corpo martoriato dell’elfo. Ogni lamento del Figlio di Bhaal è un inno alla memoria di Tamoko, un canto per placare il suo spirito inquieto e dargli il riposo che merita nell’aldilà.
    Nei mesi precedenti Yoshimo ha percorso in lungo e in largo la Costa della Spada alla ricerca della sorella, spronato da un presentimento senza nome che gli ha fatto dimenticare il sonno e la fame per giorni interi. Le tracce infine lo hanno condotto alla caotica città di Baldur’s Gate, dove la sua ricerca si è conclusa di fronte all’enorme portone a battenti di un tempio sotterraneo dimenticato dagli dèi e dagli uomini.
    Ancora adesso il ricordo del corpo di lei freddo e inerte tra le sue braccia gli strappa un tremito. La figura dell’elfo torturato si appanna davanti ai suoi occhi, i contorni diventano sfumati, e Yoshimo si ritrova a scacciare le lacrime con un gesto furioso della mano. Il bastardo potrebbe morire mille volte, e ancora non sarebbe sufficiente. Non lo sarebbe mai.
    “Possibile che non ti rendi conto del tuo potenziale?”
    Difficile che nella sua mente sconvolta dal dolore l’elfo riesca a capire le parole del suo carnefice. Il mago sembra nutrire una vera e propria ossessione per il Figlio di Bhaal, per ragioni che Yoshimo non riesce a immaginare. Né per la verità gli interessa. Sa solo che Jon Irenicus ha dato uno scopo alla sua sete di vendetta rivelandogli il nome dell’assassino di Tamoko, e questo gli basta.
    Una serie di passi metallici e cadenzati distoglie il mago dalla sua vittima. Il golem si presenta al cospetto del suo creatore, parlando con una voce profonda che sembra scaturire dalla terra stessa:
    “Altri intrusi sono entrati nell’area, padrone.”
    Irenicus sembra infastidito, ma non sorpreso: “Hanno agito prima di quanto ci aspettassimo. Pazienza. Il piano è solo rimandato.”
    “Rimandato?” interviene Yoshimo mentre il golem ritorna obbediente al suo posto. “Avevi promesso che sarei stato io a dargli il colpo di grazia.”
    Tra le dita di Irenicus si sta già formando un globo di luce verdastra, probabilmente un incantesimo di teletrasporto. Il mago si volta verso di lui, e sembra accorgersi per la prima volta della sua presenza.
    “E lo farai.” dice in tono neutro, piatto. “Ma non qui, non ora. Potrei aver bisogno che tu conduca il Figlio di Bhaal in un luogo più… appropriato.”
    “Non erano questi i patti. Ti ho aiutato a catturare l’elfo e i suoi compagni. Ora voglio quello che mi spetta.”
    Se il mago pensa di usarlo come uno dei suoi golem tirapiedi si sbaglia di grosso. I giochi di potere di Irenicus non lo riguardano. Forse un tempo si sarebbe lasciato tentare dalle ricompense, dalla possibilità di guadagno, dai vantaggi che vengono dal servire un uomo di grande potere… ma ora tutto questo si dissolve come una manciata di sabbia nel vento di fronte ai grandi occhi neri di Tamoko, colmi di una tristezza senza fine che reclama riscatto e vendetta.
    Irenicus non risponde, si limita a fare un gesto con la mano e lasciar svanire l’incantesimo. Il suo volto non tradisce alcuna espressione, una maschera mostruosa che cela ogni pensiero e intenzione. Istintivamente la mano di Yoshimo corre alla cintura, attorno all’elsa del pugnale.
    In quel momento mille scintille di dolore gli esplodono nel petto.
    Crolla in ginocchio, le dita che artigliano freneticamente la casacca e arrivano a graffiare la pelle nel vano tentativo di domare l’incendio che gli divampa dentro. Quando tenta di urlare, solo un rantolo soffocato esce dalla sua bocca spalancata.
    La figura del mago torreggia impassibile su di lui, opaca e tremolante attraverso un velo di lacrime.
    “Temo che tu abbia bisogno di un piccolo… incoraggiamento.”
    Irenicus solleva un dito e una vampata più ardente delle altre gli divora la gabbia toracica. Tamoko piange, il suo bel viso sconvolto dalla paura gli scivola via dalla mente sommerso da un’ondata insopportabile di dolore mentre un artiglio di fiamma gli stritola il petto, e il geas prende definitivamente il controllo del suo cuore.

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    edited May 2014
    E dopo una piccola pausa riprende il balletto

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    Personaggio: Skie Silvershield
    Genere: Malinconico, Introspettivo, Missing Moments. Canon.
    Rating: Giallo
    Avvertimenti: nessuno


    Heavy Rain

    “Che c’è, la piccola principessa vuole tornare a casa?”
    Sì. Voglio tornare a casa. Le parole di quell’uomo continuano a rimbombarmi nella testa, cariche di tutto lo scherno che il suo sorriso può caricare; dopo aver scagliato a terra la sua arpa sono uscita fuori, quasi senza respiro.
    Piove.
    A quest’ora Walla avrà già dato disposizioni alle cameriere per la colazione di domani, e mamma sarà a letto chiedendosi quanto ancora dovrà aspettare il ritorno di papà. Forse stasera hanno mangiato il coniglio, quello che Rick cucina così bene, e magari l’odore sarà arrivato fino alla mia stanza vuota.
    L’unico odore di questa piccola città –Beregost, credo si chiami Beregost ma ormai non sono sicura nemmeno di quello- è il tanfo che esce dal bordo della strada, dove l’acqua che scende senza sosta si mescola al letame delle vacche e crea dei rivoli marroni che serpeggiano proprio nell’angolo che ho scelto per ripararmi, l’unico con un semplice residuo di tettoia in fango che riesca a reggere la furia dell’acquazzone. Ho freddo. Il mantello è bagnato fino all’ultima fibra, e più che un conforto sembra una mano fredda che mi si stringe intorno al corpo.
    “Sono una stupida. Una vera stupida” mormoro tra le labbra, quasi a cercare conforto nel sentire la mia stessa voce sopra la pioggia battente. Solo una stupida avrebbe abbandonato di nascosto la villa dei propri zii, rubando un cavallo dalle stalle per partire in cerca di avventure. Ma nemmeno la più stupida delle stupide sarebbe partita con solo una manciata di monete d’argento nel vestito, convinta di poter vivere di piccoli furtarelli e di un po’ d’ingegno.
    Un gatto mi passa vicino, anche lui alla ricerca di un riparo. Sembra il mio piccolo Miele, ma è molto più magro ed ha il passo veloce. Provo ad acchiapparlo, a stringerlo a me per trovare almeno un po’ di calore in quella forma pelosa, ma per tutta risposta quello soffia, mi graffia e salta giù dalle mie braccia tuffandosi in un vicolo.
    Papà dice sempre che un Silvershield non piange in alcun caso, men che mai davanti a qualcun altro; ma non c’è nessuna figura intorno a me, nessuno che possa distinguere le mie lacrime dalle gocce di pioggia. E allora piango, piango perché ho fame e perché sono la più stupida ragazza di tutta Faerûn. Un rombo di tuono sovrasta l’istante successivo. Copre ogni cosa, anche i passi che vengono nella mia direzione, e quando mi accorgo che qualcuno è entrato nel mio spazio vitale mi ritrovo con il polso intrappolato in una mano che non lascia vie di fuga. “Adesso bellezza tiri fuori duecento monete d’oro e mi ricompri l’arpa, altrimenti …”
    Provo a liberarmi, ma scivolo nel fango e mi ritrovo per terra, la mano sinistra ancora prigioniera della sua. Il suo alito puzza di birra ed idromele, e gli occhi sono lucidi, coperti da una sottile patina rossastra. È ubriaco. Non ho idea di come le parole riescano ad uscire ancora dalla mia bocca senza trasformarsi in un unico suono inarticolato, forse la paura di quello che potrebbe farmi …
    “Io … adesso non le ho, davvero, io …” il suo sguardo è così orribile che me lo sento nello stomaco. “… te ne darò il doppio, promesso! A-anzi, il triplo! Devo solo tornare a casa e …”
    “Tsk, lo dicevo io che eri una piccola principessa fuori dal suo bel castello. Che c’è, volevi provare l’ebbrezza della vita di noi poveracci?”
    Sì, sono solo una piccola principessa così stupida dal rimanere in silenzio davanti alla sua accusa. Vorrei dirgli cosa vuol dire rimanere confinata nella stessa casa per giorni, uscire solo con una coppia di guardie, sapere che i propri genitori hanno una lista di nomi dei migliori nobili della città con cui programmare il mio matrimonio, il non poter mai saltare su un cavallo e galoppare, galoppare lontano con il vento nei capelli. Potrei gridare, ma continuo a piangere. Questo non gli impedisce di abbandonare la presa. “Ammesso che sia vero quello che dici … che ricompensa mi aspetterebbe se ti riportassi a casa? Non hai la faccia di quella che …”
    Non termina la frase; deve aver letto la luce nei miei occhi, il mio cuore che ricomincia a battere. “Tutto quello che vuoi! Mille, duemila monete d’oro –dico, quasi come se un raggio di luce avesse appena riscaldato la giornata- ma ti prego, puoi riportarmi a casa?”
    “Veramente avevo in mente un’altra ricompensa …”
    È un attimo. Mi strattona per il polso con una forza incredibile per un uomo della sua stazza, e le mie labbra rimangono intrappolate tra le sue non appena cerco di rimettermi in piedi e trovare l’equilibrio. Vorrei che fosse un caso, ma la sua mano mi guida la testa ancora in avanti ed il bacio si approfondisce in una maniera … strana … Posso sentire l’odore di birra fin nei polmoni. Una parte di me, le mie spalle cercano di opporsi a quell’invasione, ma le gambe rimangono immobili piantate nel fango. “Sfortunato chi ti si sposa, principessa!” sogghigna mentre riprende fiato. “Baci in maniera terribile! Da dove vieni?”
    “Da Baldur’s Gate …”
    Il cuore inizia a battere senza sosta, come se tutti i tamburi dei nani stiano suonando contro il mio petto. Se papà sapesse anche solo lontanamente che …
    “Baldur’s Gate? Eccellente! Abbiamo tre giorni per fare pratica!” mi libera il polso, e per un istante il volto sembra meno minaccioso. Ma forse è soltanto colpa della pioggia. “Allora, quando partiamo, sua altezza?”

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    Domanda a chiunque abbia trovato il coraggio di leggere: secondo voi è il caso di estendere queste short stories anche ai personaggi della ToB? Molti png (come i Cinque) potrebbero essere buoni spunti, anche se altri mi fanno mettere le mani nei capelli...
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    PibaroLisaralinSpaceInvaderDavide
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